Francesco Messina (1900-1995), annoverato fra i massimi scultori italiani del Novecento, assai noto anche in Giappone, fu di casa al Grand Hotel Gardone negli anni Sessanta per lunghi soggiorni prima di acquistare una residenza estiva e studio a Gardone, in Via Roma. Fu anche poeta e il paesaggio gardonese gli ispirò alcune poesie pubblicate nel volume edito da Mondadori nel 1973, fra cui quella dedicata alla grande canfora del lungolago: "Occhi verdi ha la notte. / Venere ingemma l'alba / rosa bianca sul dorso carenato del Baldo./A ponente la luna tiene ancora il crepuscolo./ Allucinate immagini snebbiano coi vapori dei giorno".